(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 28 aprile 2010

IJF10 - La rassegna stampa

Come promesso, ecco qui il primo spezzone della esilarante rassegna stampa cui ho partecipato nel corso del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia appena concluso. A breve seguirà anche il resto. ;-)


lunedì 26 aprile 2010

Umbia Jazz 1993

C'ero anch'io!



Perugia 2010 - Post scriptum

La mia giornata di rientro inizia con un'involontaria buona azione. Alla stazione del minimetrò del Pincetto, il capolinea per il centro città, seguendo il suggerimento di Gianna, al posto delle scale mobili per scendere all'ingresso del trenino metropolitano uso l'ascensore inclinato. Il minimetrò di Perugia è un vero capolavoro di funzionalità urbana a impatto ambientale del tutto irrilevante. In 5' ti posta dalla stazione ferroviaria in centro e viceversa. I suoi vagoncini argentati scivolano discreti attraverso i condomini di Fontivegge e penetrano le viscere rocciose dell'acropoli umbra. All'uscita del minimetrò vedo un corpulento e barbutissimo viandante che porta sulla spalla

domenica 25 aprile 2010

Cronache perugine (11)

THE END


Nel pomeriggio, piccolo tour de force alla Sala dei Notari. Involontario, come capita spesso. Ma sono proprio queste le situazioni più intriganti. Il motivo della mia presenza è dovuto alla proiezione dell'ultimo dei video CULT, dal titolo maledettamente ammiccante: Orgasm Inc. So che sarà preceduto dalla presentazione di un video reporter del National Geographic, ma non vi do molta importanza. Sbagliando. Diego Buñuel si presenta in maniera spumeggiante. Il suo reportage sul Pakistan è di un anticonformismo commovente. Montaggio very rock. Temi sorprendenti, come, dopo il flash sulla madrasa dove qualche migliaio di bimbi impara a memoria il Corano, si passa a una fabbrica di abbigliamento sadomaso

Cronache perugine (10)


Quinto giorno

Giornata di decompressione in vista dell'impegnativo viaggio di ritorno e risalita. Passando di fronte al Brufani con l'intenzione di godermi il panorama che offrono le balaustre dei Giardini Carducci, vengo casualmente attratto da una bancarella che mi taglia la strada. E' uno di quei banchi di antiquari che già ieri movimentavano la piazza. Riconosco subito alcune croci astili di metallo, viste un anno fa a Venezia, nella meravigliosa mostra sull'Etiopia che mi aveva catturato per tre ore di fila e dalla quale sono scappato soltanto perché in preda ai morsi della fame. Lasciando vagare la vista sul resto dei fascinosi oggetti esposti, mi rendo conto che, sì, indubbiamente è tutto materiale etiope. Il mercante dall'accento romano si avvicina e inizia la conversazione. Mi dice che vive otto mesi all'anno ad Adis Abeba, parliamo della mostra veneziana, gli racconto del nonno che portò a casa dalla campagna d'Africa del '36 alcune monete con raffigurato il leone di Giuda. E il pensiero va alle chiese monolitiche, a Lalibela,

Cronache perugine (9)

Quarto giorno (secondo tempo)

Questa vacanza mi sta stremando. Mi servirà almeno una settimana di lavoro per riprendermi. Così, il pomeriggio lo dedico a un parziale recupero delle forze. Quando venni la prima volta a Perugia (se si esclude una precedente gita scolastica in quinta superiore) scelsi un hotel vicino alla stazione S. Anna. L'hotel Iris è ancora ai piedi della Rocca Paolina e sovrasta la graziosa stazione delle ferrovie umbre. Piazzale Partigiani, il terminal delle corriere, è lì vicino. Dunque, il posto era strategico per visitare altri centri dell'Umbria servendosi dei mezzi pubblici. Era il luglio del 1993 e fu il primo esperimento di vacanza con Luca, che arrivava da Milano. Una marching band di New Orleans rallegrava i pomeriggi di Umbria Jazz passeggiando per il centro.

Cronache perugine (8)

Quarto giorno

Mattinata piovigginosa. Colazione al caffè Sandri, in corso Vannucci, dove chiedo informazioni sul mercatino dell'usato, che sapevo svolgersi periodicamente in piazza del circo. Mi dicono che è per oggi e si tiene in piazza Italia. Ganz fantastisch! Alle 8:30 del mattino le bancarelle sono ancora in via di approntamento. Fa niente. Riesco ugualmente a trovare alcuni piccoli oggetti sfiziosi (viaggio in treno e il peso dei miei bagagli, come al solito, è già lievitato di parecchio): una scatola di latta della Perugina, che a prima vista sembra risalire agli anni '50, un meraviglioso giochino inglese anni '40 (da viaggio, dunque indicatissimo, date le circostanze),

Orti botanici, scritture palindrome e ... il senso della vita

E poi ti vengono a dire che la vita è irrazionale. Che siamo tutti a bagnomaria nel grande caos cosmico. Che non ci sono disegni preordinati. Sarà...
Durante la mia visita all'Orto botanico di S. Pietro avevo notato fra le aiuole la pubblicità di un libro il cui solo titolo era per me fonte di sconfinato interesse e morbosa curiosità: Il giardino dello spirito. Viaggio tra i simbolismi dell'Orto Medievale. Il bookshop dei benedettini, al termine della mia passeggiata vegetale, era già chiuso. Di sobbarcarmi un'altra scarpinata fin laggiù non se ne parla nemmeno. Su suggerimento della receptionist che ho interrogato alla Galleria Nazionale di Palazzo dei Priori faccio un tentativo alla libreria Feltrinelli, dove acquisto il volume assieme a un'ammiccante ranocchio verde con lucetta gracidante incorporata (€ 4,00).

sabato 24 aprile 2010

Cronache perugine (7)

Terzo giorno (secondo tempo)

Le previsioni meteo del sito di Repubblica si rivelano spesso molto attendibili. Perciò, quando viaggio le consulto sempre. Per oggi mi aspettavo la pioggia e il buon vecchio Giove pluvio non mi ha deluso. Per tutta la giornata. Sulle ceneri della Rocca Paolina, odiato simbolo dell'oppressione pontificia, i perugini hanno eretto l'attuale palazzo del governo. Sotto i suoi ampi portici si trova un ufficio che in questi giorni per me è stato oltremodo utile, considerata la momentanea (come spero fortemente che sia) inabilità dell'Aspirone. Sono qui infatti disponibili alcune postazioni internet, utilizzabili senza dover pagare alcunché. Nel pomeriggio, quindi, mi sono stampato i biglietti ferroviari per il rientro, che ormai non è più molto distante. Poi ancora una volta ho volto la marcia in direzione di Sant'Ercolano per arrivare al chiostro di San Domenico, dove su iniziativa del comando della Guardia di Finanza è in corso un'interessantissima mostra sulla falsificazione monetale.

venerdì 23 aprile 2010

Cronache perugine (6)

Terzo giorno

Il privilegio di abitare l'acropoli perugina richiede un tributo ginnico. Occorrono garretti da sherpa nepalese e spalle da camallo (per via degli zaini o delle tracolle, come la mia fida custode di apparati tecnologici multimediali). Eh, l'insostenibile leggerezza dell'essere... umbri! Salire lungo via dei Priori, affrontare i dislivelli di via delle Prome, le rampe di Sant'Ercolano, ma anche soltanto percorrere corso Garibaldi per arrivare al Museo delle mura urbiche e al mistico Tempio di S. Angelo , prevede un allenamento da Alpino. Quindi, se fossi venuto qui vent'anni fa, sarei a cavallo. Oggi l'esperienza si tramuta in una sorta di richiamo sotto le armi. Ma alla fine non è previsto alcun avanzamento di grado.

Cronache perugine (5)

Serata del secondo giorno

Lo scorso anno, quando venni qui a Perugia ancora per il festival del giornalismo, non ero riuscito ad andarci. Rimedio ora. Enoteca con cucina. Il menù è un piccolo catalogo d'arte. Non per la foggia, ma per i contenuti. Il locale si trova dove aveva sede una vecchia farmacia cannoneggiata dai papalini il XX giugno 1859 perché il titolare si conosceva per convinto sostenitore dei resistenti. Il farmacista fu anche catturato e quasi fucilato davanti al pozzo etrusco che sta ai piedi della chiesa di San Domenico. Graziato poi per riconoscenza dal comandante del plotone d'esecuzione, ch'era stato in precedenza da lui curato. Anche questo è un posto da evitare, se si ha fretta. Quando arrivo al teatro dei nobili per assistere allo spettacolo con Bertelli e Fabrizio Gatti la fila davanti all'ingresso si snoda fino a metà del corso Vannucci. Luca è un giovane laureando in economia originario di Nuoro.

Cronache perugine (4)

Secondo giorno

Rassegna stampa esilarante al Brufani *****.
Sala in grande spolvero. Colazione gentilmente offerta da Vodafone. Mentre le moltitudini cingono d'assedio i tavoli di mescita di brioches, succhi di frutta e cappuccini, mi accomodo a un tavolino in pole-position giusto di fronte al megaschermo su cui saranno proiettate le pagine dei quotidiani spogliati. Diego Bianchi, in arte Zoro

giovedì 22 aprile 2010

Cronache perugine (3)

Il primo giorno.

Per celebrare il natale di Roma mi sveglio all'alba, prendo appunti, scrivo, poi mi ricorico. Alle 7 chiedo a Gianna di poter usare il suo p.c. per controllare la posta. Sul mio Aspirone devo avere maltrattato i parametri di configurazione e non c'è verso di farlo connettere alla rete wireless del B&B. Mentre sto uscendo Gianna mi blocca con la scusa di offrirmi un caffé. Non riesco a sfuggire. Così comincia ad aggiornarmi sul piccione che ha sottratto al fatale assalto dei gatti del quartiere,

Cronache perugine (2)

L'arrivo

Quando arrivo nel B&B che ho scelto su internet, mi accoglie la padrona di casa, Gianna, che si rivela dotata di un eloquio torrentizio. La camera è semplicemente sontuosa. Cinque metri per dieci con un soffitto affrescato a festoni e amorini svolazzanti che di altezza farà almeno quattro. Gianna mi fa sapere che posso scegliere la camera che preferisco, ma quella prima stanza che mi ha mostrato è già meglio di quanto avessi mai potuto sperare che mi venisse assegnato. Parla al telefono con un agente immobiliare che sta trattando per suo conto la vendita di un monolocale ai Parioli grande meno della metà della camera in cui ci troviamo. Il prezzo è pari a quanto è stata di recente valutata la mia casetta di 150 mq. Mi tiene impegnato per una buona mezz'ora raccontandomi la storia della sua famiglia, del padre, che commerciava in legname a Brunico, di lei che faceva l'insegnante e non ha imparato l'inglese, delle figlie che non ne vogliono sapere di vivere a Perugia, di questa splendida casa arredata con mobili d'epoca e travature da galeone spagnolo del Cinquecento, mi fa una rapida panoramica sul vicinato, mi elenca le mille cose che non posso assolutamente fare a meno di vedere in città e in tutta l'Umbria, ecc. ecc. ecc.




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Filastrocca di Alcuino

Indovina indovinello
fin dai tempi del Martello.
No, perbacco! C'hai ragione,
qui il sovrano ha un altro nome.
Per gestire il Sacro Impero
chiama il monaco straniero,
che le menti fa svegliare
con i quiz da indovinare.
Non lo sai? Ti vien l'affanno?
Non c'è trucco, non c'è inganno!
Hai ragione, son d'accordo,
se ti arrendi: "Non ricordo..."
Gran memoria, intuito fino,
qui non basta l'aiutino.
Per cavar dal buco il ragno
te lo dico: è Carlo Magno.
Basta un poco di latino
e si diverte anche un bambino:

Bos qui tota die arat
quot vestigia faciat in ultima riga?

mercoledì 21 aprile 2010

Cronache perugine (1)

L'andata.

A causa della nube vulcanica che inquina lo spazio aereo europeo un gruppo di turisti italiani in vacanza in Norvegia son dovuti rientrare in taxi. Oslo-Macerata? Fanno 14 mila euro. Non c'è male come viatico per la mia traversata ferroviaria che mi farà percorrere una buona metà della Penisola.

lunedì 19 aprile 2010

Alcuino di York e l'aratura dei campi

Per dirigere la scuola che si sarebbe occupata della formazione dei propri funzionari Carlo Magno chiamò alla sua corte un monaco inglese. In questa medievale progenitrice della ben più famosa e invidiata ENA (Ecole Nationale d'Administration), Alcuino scrisse anche alcuni testi didattici, fra cui le interessanti Propositiones ad acuendos juvenes, che altro non sono che degli indovinelli matematici atti a fortificare, nelle intenzioni del pio uomo, la perspicacia dei giovani allievi.

domenica 18 aprile 2010

Il ponte del diavolo.


Programma improvvisato di un sabato qualunque.

Non c'è proprio niente da fare. La viabilità udinese per me rimane un cubo di Rubik: riesco a perdermi anche col navigatore. E meno male che c'è questo ausilio tecnologico ad assistermi, perché sennò a Cividale non ci sarei arrivato. Siccome, ovviamente, a Cividât di sabide tu cjatis il marciât,

Banda larga e digital divide


Si fa un gran parlare in questi mesi di banda larga. Senza dubbio, per alcune realtà produttive d’eccellenza la mancanza di infrastrutture di rete efficienti costituisce un gap, uno svantaggio competitivo. Forse però non si considera che spesso il digital divide non è questione di fibre ottiche, ma di sinapsi. Fra gli utenti della Rete, casalinghi e professionali, il livello di inadeguatezza rimane ancora elevato.

lunedì 12 aprile 2010

Lo sceriffo, Mangiafuoco e i costruttori di piramidi

I ragazzi mi chiamavano “lo sceriffo di Rivoli Bianchi”. La stella appuntata all'altezza del seno sinistro ce l'avevo. Il cinturone e gli stivali pure. La polvere di Rivoli copriva impietosamente ogni cosa, come sul set del più classico Mezzogiorno di fuoco. Ma non era carnevale. E non stavamo girando un film. Avevo vent'anni e facevo l'ufficiale in un battaglione di Alpini dislocato a Tolmezzo. Carnia. Cimutonia, per i ragazzi di leva,

domenica 4 aprile 2010

o tempora, o mores!

L'offerta culturale e d'intrattenimento in provincia di Pordenone e dintorni nel corso degli ultimi anni è visibilmente aumentata e si può dire che sia ormai in grado di soddisfare anche i palati più fini ed esigenti. Quel che è peggiorato nel tempo, con pari progressione, è la qualità del pubblico. Dalla cantata barocca alla milonga porteña, dallo standard jazz alla ballata di De Andrè, non c'è genere musicale che si sottragga al sottofondo di vuoto cicaleccio prodotto da platinate matrone nordestine,