(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

martedì 24 maggio 2011

Bella ciao (III parte)

Spoleto '64: “Bella ciao”.
Dal Diario di Giuseppe Morandi
(da Quaderni della Biblioteca Popolare di Piadena, numero unico, gennaio 1965, pp. 14-38)

Spoleto, 22 giugno 1964.

Delio Chittò ha trovato un biglietto per terra nell'appartamento di Caterina Bueno. E' di Maria Teresa Bulciolu che avvisa Caterina che con Giovanna e gli altri della troupe di Bella Ciao sono a Monteluco. Mandiamo un telegramma a Sergio Lodi: “Prima Bella ciao ha entusiasmato — Conti contesse signori indignati usciti teatro — Giuseppe et Gruppo Padano”. Dopo aver acquistato i giornali, con Caterina, Delio e Bruno Fontanella saliamo a Monteluco. Michele Straniero e Giovanna Marini sono là da stamattina. Sono saliti a piedi da Spoleto alle 5 e mezza senza andare a letto. C'è anche Giovanna Daffini, Cati Mattea, Silvia Malagugini e Maria Teresa Bulciolu. Stanno leggendo divertite le invenzioni scritte da Franco Abbiati sul Corriere della Sera. "Di giornali ognuno ne ha un fascio. Si passa dall’articolo di cronaca a quello di “bravi, bravi”, a quello di indignazione per una canzone “stonata” (O Gorizia tu sei maledetta), a quello di giusta valutazione dello spettacolo. [...] Pranziamo con Pajetta in un albergo di Monteluco. Quello che si dice è tutto per Bella ciao e se avrà le repliche. Pajetta telefona al sindaco per sapere le ultime notizie. Niente di decisivo. Salirà a Monteluco nel pomeriggio alle 5. Telefona ad lngrao a Roma perché a sua volta telefoni a Corona per un suo intervento. Ne informa Bosio che gli risponde: “Guarda che l’hai voluto chiamare tu”. [...]. Poi si ride per le note comiche della prima di Bella ciao. Pajetta: “Quando vado a Roma faccio una interpellanza al Ministro della Difesa. Chiedo quali provvedimenti intende prendere nei confronti del colonnello Piacentini che ha assistito in borghese alla prima di Bella ciao e ha pianto (l'hanno visto piangere) sulla spalla della moglie quando è stata cantata la strofa della canzone O Gorizia contro gli ufficiali. Questo è un comportamento che squalifica le forze armate. Se scoppiasse una guerra cosa farebbe il colonnello Piacentini?”. Tutti ridono. Giovanna Marini racconta di un carabiniere che, alla prima di Bella ciao. dopo O Gorizia ha aperto la porta di un palchetto e ha detto all'unica persona che c’era: “Gli italiani sono tutti schifosi”. Questi, un francese, amico di Giovanna, gli ha risposto: “Io sono un francese”. Il carabiniere, senza rispondere, ha chiuso la porta e se ne è andato. Passeggiamo per la pineta di Monteluco a gruppi. Miriam Mafai è nel soggiorno dell’albergo con Delio, Caterina Bueno, Silvia e Cati, e discorrono. Poi arriva Pajetta e vuol sentire da quelli di Piadena Porta Romana bella integrale. Gliela cantano. Alle 5 e mezza arrivano il sindaco, Bosio e Gioia con i giornali della sera. L’ultima notizia è questa: poiché la riunione delle 13 è andata male, alle 9 si riuniranno in Comune il sindaco. Menotti, i membri del Comitato organizzatore del Festival, il commissario capo di PS e il capitano dei CC per decidere su Bella ciao. Alle 8, quando usciamo per andare in qualche albergo a vedere la televisione, sperando che venga data notizia della prima di Bella ciao, troviamo folti gruppi di persone che stanno leggendo un manifesto attaccato da poco con strisce tricolori. Porta la firma dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia e dice: “La città di Spoleto, orgogliosa ed entusiasta per gli spettacoli di alto livello del Festival dei Due Mondi, è stata ieri profondamente turbata da un volgare episodio inspirato a deteriori finalità di ordine politico. Di fronte alla deplorevole manifestazione di denigrazione del patrimonio ideale delle Forze Armate, determinata dal consapevole inserimento nel testo dello spettacolo Canti e cantastorie italiani presentato al Teatro Caio Melisso, di canzoni gravemente offensive della tradizione di onore e di valore degli Ufficiali ltaliani, la sezione UNUCI di Spoleto unanimemente deplora tale stolida espressione di faziosità che offende la sacra memoria di tutti gli Ufficiali e Soldati che, nell'adempimento del più sacro dei doveri verso la Patria, immolarono gloriosamente la vita”. Dopo le 9 c'è una telefonata del sindaco a Bosio. Lo invita ad andare in Comune alla riunione. Bosio rifiuta dicendo di non aver nulla da aggiungere a quello detto nella riunione della notte tra domenica e lunedì. Il Sindaco lo informa che vogliono togliere un’altra canzone politica oltre Gorizia. Bosio risponde che oltre a Gorizia non verrà tolta nessun'altra canzone. Dopo la telefonata Bosio viene al Panciolle per informarci circa la situazione e della decisione che intende prendere. Ci sono Giovanna Marini, Maria Teresa Bulciolu, Gioia, Michele Straniero ed io. “Lo spettacolo è il prodotto di un lavoro serio e di una ferma coerenza. Noi a Spoleto abbia· mo avuto quello che volevamo ed anche di più. Dobbiamo mantenere la nostra prima proposta, non dobbiamo cedere e lasciarci condizionare, come già i giornali dicevano stamattina: "Menotti ha ottenuto di far togliere delle canzoni". Non dobbiamo cedere al compromesso. O accettano le condizioni proposte o ritiriamo lo spettacolo”. Maria Teresa Bulciolu: “Dobbiamo rendere coscienti tutti di questa situazione”. Bosio: “Possono capitare fatti gravi. Dicono che si stanno preparando squadre fasciste per Spoleto. Siamo 15 in tutto. Non dobbiamo sperare nell'organizzazione unitaria dei partiti di sinistra. Se ci fosse risponderebbero al manifesto degli ufficiali, ma non risponderanno perché l’unità non c'è. Restiamo non cedendo, e rifiutando il compromesso. Ho parlato per telefono adesso con Leydi ed è d’accordo”. Noi siamo tutti d'accordo. Il sindaco ritelefona: Menotti vuole il copione dello spettacolo. Un copione vero e proprio non esiste per Bella ciao, ma solo un fascicolo dattiloscritto con i testi delle canzoni per gli elettricisti. La risposta del Comitato si avrà domattina. Con Delio accompagno a casa Giovanna e Maria Teresa. Si parla della situazione. ln ognuno, in questi giorni, è avvenuta una maturazione della coscienza di classe, in Giovanna e Maria Teresa particolarmente. C'è un energico rifiuto al compromesso. La giornata finisce in albergo da Bosio, con Michele Straniero, Delio ed io.

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