(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

mercoledì 29 giugno 2011

Aria di Festa





Dopo aver vanamente sondato la disponibilità di alcuni amici ad accompagnarmi, preso il giornale e fatta colazione, la scorsa domenica sono partito alla volta di S. Daniele, dove quest'anno sono attese all'incirca centomila persone. Aria di Festa è una splendida manifestazione che ha raggiunto la 27sima edizione e si svolge in un'area che considero tra le più fascinose della nostra regione: il friuli centrale, la zona collinare che comprende S. Daniele, appunto, Fagagna, Colloredo di Monte Albano, Moruzzo. Un paesaggio dolce e rasserenante che ho imparato ad apprezzare, conoscendolo meglio. A Moruzzo partecipai a una serie di incontri con Riedo Puppo (Si fâs par mût di dî) Sot il Tei, sotto il tiglio secolare che domina la piazza del paese. C'era anche il compianto pre Gilberto Pressacco. Uno degli ultimi appuntamenti cui partecipò prima di lasciare la sua vita terrena. Per 'Castelli aperti' nel corso del tempo ho visitato i manieri di Cassacco, Fagagna, Susans, Arcano, Colloredo, scoprendo volta per volta panorami che poco hanno da invidiare alle meraviglie del Montefeltro e dell'Italia centrale. A S. Daniele l'organizzazione è tedesca. Grandi parcheggi periferici, correre navetta che sfrecciano a ciclo continuo sulle strade per farti fare il giro dei prosciuttifici, stand informativi con volontari giovani e disponibili a riempirti di ogni genere di materiale. Anche per pranzare, io che pur mi sono accontentato di un paio di panini, non ho dovuto aspettare più di cinque minuti. Ed era mezzogiorno. Chapeau. Avevo partecipato alcuni anni fa alla manifestazione e già allora mi aveva colpito l'organizzazione. Posso soltanto dire che nel frattempo le cose sono migliorate. La partecipazione di tante migliaia di persone è del tutto giustificata, anche per gli 'eventi' collaterali. Quest'anno, ad esempio, il locale circolo filatelico (http://www.filsanda.it/) organizzava una mostra, coinvolgendo le amministrazioni postali di slovenia e Principato di Monaco. Poi c'è la splendida chiesa di S. Antonio, la 'Cappella Sistina' del Friuli Venezia Giulia, con gli affreschi di Pellegrino da S. Daniele, davvero ben conservati, dove una visita val sempre la pena di farla per rinfrancarsi dalla banalità della vita moderna. Non ho visitato la Guarneriana e nemmeno il museo del territorio, che però immagino stuzzicante, dopo l'esperienza dell'anno scorso a Tolmezzo. Ci saranno altre occasioni. Innumerevoli bancarelle con prodotti di ogni genere affollano le strade della città. Ne ho approfittato per acquistare: 6 coltelli di Maniago dal manico arancio (che ormai è diventato il tema dominante in casa mia), un cappello simil-panama, che per 5 euro ne valeva la pena; due vasetti di aglio marinato pugliese, che quando lo trovo non mi lascio sfuggire l'occasione; una bottiglia di grappa alla rosa canina che sull'etichetta riporta l'ammiccante scritta 'Gratacul' e tre confezioni di tisane alla frutta; due gatti in legno africano per i quali mi sono impegnato in defatigante trattativa coll'ambulante venditore, riuscendone alfine entrambi soddisfatti; un paio di scarpets rosso fuoco che la mia mamma apprezzerà sicuramente; bigiotteria varia presa al banco di alcuni venditori indiani, che, come insegna il signor B. occorre sempre avere a portata di mano qualche farfallina da distribuire alle amiche che ti girano per casa. Il corredo fotografico della breve visita collinare si trova qui sopra, per gentile concessione di box.net.

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