Riprendo la pubblicazione "anastatica" delle mie passate Cronache Consiliari, così, giusto per rinfrescare la memoria ai più smemorati e per favorire gl'indifferenti che preferiscono disertare le assisi comunali. Sono qui riuniti due post che trattano della medesima seduta, quella del 24 giugno 2013, pubblicati originariamente sul mio profilo FB il 25 e 27 dello stesso mese.
Prosegue la fase di risciacquo, ad opera di alcuni consiglieri appartenenti alla coesa maggioranza (ma anche no), che si ostinano a considerare l'Aula una lavanderia a gettone. Del resto, i panni sporchi non mancano. Al termine del suo secondo tentativo di rintuzzare le pesanti critiche arrivate da ogni dove, non tanto al bilancio consuntivo che si stava discutendo, ma all'evidente inerzia amministrativa di cui quel documento contabile è figlio, il Vicesindaco conclude: “Grazie, Signor Presidente”, correggendosi pronto: “Anzi, presidente”. E scatenando così l'inevitabile reazione del Sommosacerdote, che di fronte alle provocazioni non è uso abbozzare. Ecco, giusto per dare un'idea del fair-play istituzionale che permea le sacre stanze del potere. Scontato e inevitabile l'unanime giudizio negativo espresso da tutti gli esponenti dell'opposizione sui risultati evanescenti dell'azione amministrativa. Spicca fra tutti, per precisione ed efficacia del fuoco di fila a cui sottopone con i propri interventi la Giunta, il consigliere Mazzacani, sceso in campo da poche settimane per una sostituzione e dunque probabilmente più riposato rispetto al resto della squadra: bordate ad alzo zero che vengono argomentate con logica stringente e riferimenti puntuali non trovano tuttavia riscontro negli interrogati, smarriti di fronte a tanta determinazione. Ma a sostenere le critiche dell'opposizione subito arrivano i rincalzi del Gruppomisto, con il consigliere Zancai che, stando bene attento ad evitare lapsus, per l'ennesima volta osserva: a domande precise, risposte evasive. Quand'è la volta di Del Pup inizia a fischiare la Katyusha: “programma che è stato disatteso”, “è mancata la gestione”, “cattivissima gestione finanziaria”, “opere non ne sono state fatte”. Oibò! Quel che sbalordisce, nel crepitar della battaglia, sono gl'impassibili consiglieri della coesa maggioranza, fissi al loro posto e circonfusi da imbarazzante silenzio. Forti della risicata prevalenza numerica che assicura in ogni caso l'approvazione del bilancio, non fan nemmeno mostra di schivare la gragnuola di colpi che piove loro addosso, non si dan pena, in un sussulto di orgoglio e dignità, di confutare le tesi avversarie. A parte il Signorsindaco, che lascia tutti a bocca aperta ritenendo squalificante esprimere un giudizio politico sul bilancio (come ciascuno ha doverosamente fatto nei propri interventi...).
Se sugli spalti non fossimo stati come al solito in quattro gatti, alla bacchettata di replica di Gianni Ghiani sarebbe dovuta scattare la ola!
Affaire “Materna Rodari”: molto rumore per nulla.
Come forse si ricorderà, tutto nasce da un Odg presentato dalle opposizioni, primo firmatario Ghiani, protocollato il 28 maggio 2013 e discusso una prima volta durante la seduta del 14 giugno, prima che il Presidente del Consiglio lo congelasse d'autorità. Questa vicenda è un emblema di incomunicabilità e ben rappresenta, se ancora ce ne fosse bisogno, l'inadeguatezza dell'attuale Amministrazione. In quell'Odg testualmente si afferma:“Verificato che, in particolare, le stanze adibite a dormitorio sono sprovviste di adeguate porte di sicurezza con relativi maniglioni antipanico [...]”. Un Amministratore assennato (o un Assessore ben ammaestrato), nel leggere queste parole si sarebbe dovuto tempestivamente confrontare con il professionista che cura gli aspetti di sicurezza per conto del Comune e di fronte alle preoccupazioni espresse da più parti avrebbe potuto rassicurare già in fase di prima discussione l'intero Consiglio: pur essendone i dormitori sprovvisti, la normativa è pienamente rispettata, poiché la più vicina uscita di sicurezza (di cui l'edificio è ovviamente dotato) si trova nel vicino corridoio e dista dai dormitori soltanto 12 metri. Questo avrebbe sopito fin da subito ogni allarmismo. Se ai tre ex sindaci presenti in Consiglio son tremate le vene dei polsi è perché tutti, per le loro esperienze e competenze professionali, ben conoscono le implicazioni derivanti dalla normativa sulla sicurezza. Se, nelle due settimane a disposizione prima della discussione in Consiglio, Signorsindaco e assessori competenti (…) si fossero interessati, informati, documentati, e avessero adeguatamente relazionato il Consiglio in quella prima occasione, nessuno avrebbe minacciato di chiedere all'ASL una verifica. Quando l'avvocato Vampa parla di notitia criminis si riferisce evidentemente alla possibilità che nella scuola non siano rispettate le normative di sicurezza, mica al caldo soffocante! Ma, ancora una volta, si ha chiara l'impressione che si giunga in Consiglio impreparati, come si trattasse di una fastidiosa incombenza: a interrogazioni e interpellanze, specie se presentati dalle opposizioni, si risponde con sufficienza e voli pindarici. Una volta approvati dall'Aula, gli Odg passano direttamente all'archivio, dove impegni formali, vincoli promesse e buone intenzioni, cadono subito nell'oblio (la critica arriva perfino dal consigliere Biason, del Pdl). E' chiaro che di fronte allo smarrimento degli Amministratori vanamente interpellati, al Direttorelavori altro non resta da fare che sospendere la discussione perché ci si possa chiarire le idee e riprendere il filo del discorso con maggiore cognizione di causa. Ma il secondo tempo del dibattito, nella seduta del 24 giugno, non offre comunque grandi soddisfazioni. Assai più avvezzo all'analisi grammaticale, nella sua risentita invettiva il Signorsindaco se la prende in particolare col primo firmatario, reo di allarmismo per uso temerario di aggettivo. Nell'Odg si dice che, essendo il refettorio sprovvisto di climatizzazione, quando fa caldo la temperatura diventa “insostenibile”. Non sia mai! Bisogna stare bene attenti a quel che si scrive! Nei dormitori le uscite di sicurezza non ci sono mai state (e chi ha detto il contrario? Si voleva forse insinuare che la precedente amministrazione, per vendicarsi della sconfitta elettorale, prima di passare il testimone avesse fatto murare le porte in tutta fretta?). Il capolavoro del depistaggio si raggiunge quando ci si avventura in una leziosa dissertazione sull'adeguatezza dei maniglioni antipanico, che ci sono ma non sono certificabili in quanto, essendo stati installati ab origine, oggidì non sono più à la page, dato che la normativa nel frattempo è cambiata (e che c'azzecca?). Che nelle stanze adibite a dormitorio non ci siano uscite di sicurezza è risultato pacifico. Quale allarmismo? Che l'edificio, viceversa, abbia uscite di sicurezza adeguate era intuibile. Bastava dirlo subito, senza mettere in agitazione l'intero Consiglio. Cordenons ha bisogno di un'Amministrazione efficiente e capace. I correttori di bozze li lasciamo volentieri alle redazioni dei quotidiani.
Nessun commento:
Posta un commento
se sei un utente anonimo, ricorda di aggiungere in calce il tuo nome ;-)