e le note vengono aggiornate di quando in quando)
mercoledì 28 luglio 2010
Cronache marchigiane (6)
domenica 25 luglio 2010
Cronache marchigiane (5)

Cronache marchigiane (4)
giovedì 22 luglio 2010
Cronache marchigiane (3)

Appena arrivato a Osimo, qualche giorno fa, Roberto, l'amico spezzino ormai trapiantato quaggiù con la famiglia, m'invitò a cena a Jesi. Per semplificarmi le cose, mi suggerì di prendere l'autostrada, dato che non ero pratico del posto. Siccome però io sono un bastiancontrario, dopo avere consultato una mappa sommaria dei luoghi, mi risolsi a seguire un altro e più diretto itinerario, attraverso strade secondarie che scavalcano le colline qui intorno. Per maggiore tranquillità avevo anche innescato il navigatore interstellare, che se uno proprio non gli si affida anima e corpo riesce a essere un ottimo ausilio per cavarsi d'impaccio nelle situazioni più complicate o in ambienti non conosciuti. E così scollinando mi sono ritrovato immerso nella dolce campagna marchigiana, con i declivi colorati da distese di girasoli.
Cronache marchigiane (2)
martedì 20 luglio 2010
Cronache marchigiane (1)
Il viaggio che mi ha portato nelle Marche è stata un'odissea. Sono partito alle 10 del mattino per arrivare qui verso le 17. E sono solo 460 km... Da Bologna a Rimini si andava a passo d'uomo. Tutti al mare! Un caldo sahariano. La sera, poi, sono stato subito precettato a cena da una coppia di amici liguri, ormai residenti qui, che avevo conosciuto all'epoca del corso neoassunti a Genova e del successivo soggiorno romano. Facendo un rapido calcolo abbiamo concluso che non ci vedevamo dal 1992, 18 anni, l'età della loro figlia maggiore, Valentina.
mercoledì 7 luglio 2010
Alla maniera degli stilnovisti
Ancora una volta il 1986, anno ricco di esperienze significative e guizzi poetici...
Madonna, quand'io vidi gli occhi belli,
onde sì ornato il vostro viso appare,
Amor, che ne sostiene e fa penare,
Amore per Voi mi prese.
E stretta ancora tien'ei ben la preda,
s'io perdo il sonno ne le lunghe attese:
ahi, quanto m'è duro starvi lontano!
e per quegli occhi che mi fan poeta,
le labbra oneste ed i capei di seta,
volgere il guardo e sospirar, invano!
La voce non più sentire,
gaia per giovinezza assai, e timida,
che'l duol mio grave seppe ben lenire.
Il canto di un maldestro rimatore,
che illude sé con suo poetar credendo
ciò che Natura fece sì stupendo
saper narrare, serbare piacciavi in cor,
che, se di tanto mi vorrete degno,
più dolce fia mia schiavitù d'Amor.
Madonna, quand'io vidi gli occhi belli,
onde sì ornato il vostro viso appare,
Amor, che ne sostiene e fa penare,
Amore per Voi mi prese.
E stretta ancora tien'ei ben la preda,
s'io perdo il sonno ne le lunghe attese:
ahi, quanto m'è duro starvi lontano!
e per quegli occhi che mi fan poeta,
le labbra oneste ed i capei di seta,
volgere il guardo e sospirar, invano!
La voce non più sentire,
gaia per giovinezza assai, e timida,
che'l duol mio grave seppe ben lenire.
Il canto di un maldestro rimatore,
che illude sé con suo poetar credendo
ciò che Natura fece sì stupendo
saper narrare, serbare piacciavi in cor,
che, se di tanto mi vorrete degno,
più dolce fia mia schiavitù d'Amor.
domenica 4 luglio 2010
I rompiscatole

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