(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 10 gennaio 2019

I regali alle banche


Quando una banca in condizioni di difficoltà viene acquisita da un istituto più solido, da qualche anno a questa parte la vulgata comune definisce l’operazione “un regalo fatto alle banche private”. Si tratta di una visione distorta, che si forma generalmente perché si dispone di informazioni sommarie, incomplete e senz’altro insufficienti, una visione spesso colpevolmente viziata dai peggiori effetti del populismo che sta imperversando in questi tempi confusi. La storia dei dissesti bancari non è certo recente. Un esempio datato ma significativo è il cosiddetto scandalo della Banca Romana, che fu uno degli istituti ancora autorizzati a battere moneta anche dopo la fondazione del Regno, successivamente fuso con altri per costituire nel 1893 la Banca d’Italia.
Quando si concede un prestito non si vende un prodotto ma si acquista un rischio
Così come la scritta “La legge è uguale per tutti” compare in ogni aula di tribunale, questa frase, scolpita nel marmo, dovrebbe essere esposta nell’ufficio di ogni direttore di filiale.

martedì 8 gennaio 2019

La gita sul lago

“L’era dell’industria tessile è definitivamente conclusa”. Così titolava il Sankt Galler Blatt del 15/9/2017 (edizione online) nell’annunciare la chiusura dell’ultimo stabilimento tessile di Lichtesteig, in Svizzera. La Fein-Elast Grabher AG contava nel 2012 ancora 22 lavoratori nel sito di Lichtesteig, rilevato giusto vent’anni prima dalla torcitura Niederer & Co. Il 21/11/1958 la Niederer & Co. rilascia una lettera di referenze alla giovane fräulein Ermenegilda Martini, che nei due anni precedenti aveva lavorato presso di loro, confermando la propria soddisfazione per i servizi resi dalla stessa. Sapevo del periodo svizzero di mia madre, che ne riferiva ricordando come gli emigranti italiani non fossero all’epoca molto ben considerati in Elvezia, ma non avevo mai indugiato nell’approfondire chiedendone i dettagli. Ritrovare fra le sue carte quella lettera di referenze e altri pochi documenti ha riacceso in me l’interesse a recuperare l’ennesimo frammento di memorie familiari.

giovedì 3 gennaio 2019

Lo S.Ten, il bellimbusto e il Colonnello

Durante i 10 mesi del mio servizio militare a Tolmezzo gli italiani furono chiamati alle urne due volte. E in entrambi i casi io vinsi una partecipazione al servizio di ordine pubblico ai seggi. Di come andò la prima volta ho già riferito qui (si veda Le cascate di Salino). Nel secondo episodio fui aggregato al Battaglion Tolmezzo (allora di stanza a Paluzza) al comando di un “plotone di formazione” che contava all’incirca una settantina di uomini (i reparti di formazione vengono costituiti volta per volta per far fronte a esigenze specifiche, ad esempio anche nel caso di esercitazioni, prendendo il personale qua e là, dove lo si trova). Avendo ormai alle spalle una certa esperienza e soprattutto potendo ora contare su una buona conoscenza degli uomini del mio battaglione, scelsi li mejo fichi der bigoncio e mi accaparrai una nutrita schiera di graduati capaci e affidabili a cui potevo delegare alcuni compiti.

martedì 1 gennaio 2019

Il legnaiolo e la centrale a biomassa


Per principiare bene l’anno, con questo post che è il numero 400 della serie e rappresenta di per sé un traguardo significativo, faremo ancora appello alla memoria, dove riposano le storie di vita vissuta. La mia esperienza professionale, per quanto breve, mi ha portato a riconoscere la grande intraprendenza degli imprenditori veneti. Parliamo più precisamente della Marca Trevigiana, anzi, per non indulgere al campanilismo, ci limiteremo alla Sinistra Piave. Il dinamismo, l’inventiva, la spregiudicatezza a volte, che caratterizza, nella media, l’imprenditoria trevigiana rende improponibile ogni confronto con i ben più … "riflessivi" colleghi della Destra Tagliamento.