e le note vengono aggiornate di quando in quando)
giovedì 8 novembre 2018
Vacanze greche (I)
Nel 1994 decisi che era arrivato il momento per fare il mio primo viaggio all’estero. Non disponevo di passaporto e non avevo intenzione di assoggettarmi alla lunga trafila per ottenerlo, quindi restrinsi il campo ai paesi dell’Unione Europea, dove sarei potuto entrare con la sola carta d’identità. Non me la sentivo di viaggiare da solo, così decisi di rivolgermi a un tour operator locale e acquistai un viaggio organizzato. Dal 7 al 16 settembre avremmo visitato “la Grecia classica e le Meteore”, con spostamenti in pullman pressoché quotidiani. In quel tempo operava a Pordenone la UTAT Viaggi e vacanze, che disponeva di un catalogo di offerte sempre interessanti. Il torpedone diretto a Brindisi, da dove saremmo salpati verso il porto greco di Igoumenitsa, partiva proprio da casa. Comodissimo. Il giorno della partenza mi dovetti svegliare all’alba. Mentre facevo colazione per eccesso di scrupolo mi venne l’idea di controllare la scadenza della mia carta d’identità, anche se ero certo che fosse tutto in ordine. La carta scadeva infatti l’11 luglio del 1994. Undici luglio? Di colpo mi si serrò la gola. Ricontrollai, per essere sicuro di aver letto bene. Undici luglio, era corretto. Ed eravamo al 7 di settembre. La carta era abbondantemente scaduta. In una manciata di secondi dovevo decidere il da farsi. Le alternative erano: dichiarare subito la mia dabbenaggine e rinunciare alla vacanza (già pagata), oppure far finta di non essermi accorto della scadenza e vedere come andava a finire. Decisi per questa seconda possibilità. Il lungo viaggio fino a Brindisi durò l’intera giornata, con le necessarie soste, e per me non fu privo di apprensione. Fino a quando, arrivati in porto, l’accompagnatrice raccolse i nostri documenti d’identità per portarli al posto di polizia. Una volta tornata a bordo, Christiane mi chiamò da parte: “Aurelio, abbiamo un problema”. Mi diressi allora al posto di polizia per vedere se si poteva sbloccare la situazione, ma non ci fu verso. L’agente di servizio mi spiegò che la cosa si poteva risolvere facilmente: l’indomani avrei dovuto recarmi in comune, a Brindisi, e chiedere il rinnovo della carta d’identità. Loro avrebbero richiesto via fax al mio comune di residenza il nullaosta e il tutto si sarebbe concluso in tempo per prendere il traghetto delle 12 che mi avrebbe portato a Igoumenitsa. Recuperati i bagagli e salutati mestamente i compagni di viaggio, ottengo da Christiane il numero di telefono dell’hotel in cui la Comitiva avrebbe soggiornato il giorno successivo e quello dell’UTAT di Pordenone, per mantenere i contatti (i telefoni cellulari ancora non esistevano, o per lo meno non erano ancora così diffusi). Trovo posto in un alberghetto vicino al porto (Hotel L’Approdo…) e mi metto a dormire in attesa dell’indomani mattina. All’apertura degli uffici, il giorno dopo sono allo sportello anagrafe del comune di Brindisi, dove spiego l’accaduto e ottengo in breve la richiesta di nullaosta. Da inviare via fax a mia cura al comune di residenza. Vado quindi al vicino ufficio postale per provvedere alla bisogna, aggiungendo di pugno in calce al modulo la supplica “Con cortese urgenza” e alle 9:40 il fax viene inviato. Torno quindi in comune e rimango in attesa di sviluppi. Che tardano ad arrivare. Decido allora di chiamare il comune di Cordenons per sollecitare l’evasione della pratica. Nessuno risponde. Provo con i vigili urbani. Il telefono squilla a vuoto. Maledetti (sibilavo nella cabina telefonica che avevo provvisoriamente trasformato nella mia unità di crisi). Mi rivolgo allora ai carabinieri e chiedo del comandante. Il quale mi rivela il motivo di tanta ostinata indifferenza: l’otto settembre si festeggia la nascita di Maria e a Cordenons gli uffici pubblici sono chiusi.
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