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e le note vengono aggiornate di quando in quando)

sabato 30 novembre 2013

Regole, regolamenti e capricci

Grande è l'insofferenza che da ogni angolo della Penisola si manifesta nei confronti dei vincoli posti dal patto di stabilità, che limita l'impiego di risorse pur rientranti nelle disponibilità dei comuni. Ovvero: anche se i quattrini ce li avete, spese nuove non se ne fanno: semmai, pensate prima a ridurre i debiti. L'ammonimento del governo centrale, a dire il vero, somiglia molto a quanto ogni buon padre di famiglia farebbe per mantenere in equilibrio la gestione finanziaria di casa propria. Il bilancio previsionale della nostra Città chiude l'anno in corso con un considerevole avanzo di gestione (superiore al milione di euro). Proprio in virtù dei richiamati vincoli si è deciso allora di utilizzare una parte di questo surplus per estinguere in anticipo un congruo numero di mutui accesi negli anni passati (si parla di circa 600 mila euro). Leggendo la relazione conclusiva della Commissione Speciale che ha fotografato l'iter approvativo della palestra in-finita di Villa d'Arco ci si può fare un'idea delle capacità di gestione delle figure coinvolte nel funambolico progetto. Si tratta di un atto pubblico, ma per averlo è necessario chiederlo in Municipio. Si era proposto di pubblicarlo sul sito web del Comune ma, heu pudor!, la maggioranza non è stata d'accordo. L'art. 11 del Codice Privacy stabilisce, tra l'altro, che i dati personali devono essere: “a) trattati in modo lecito e secondo correttezza [...] c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati [...]”. All'art. 24, poi, si chiarisce che il trattamento dei dati personali può essere effettuato senza consenso dell'interessato quando "riguarda [...] atti o documenti conoscibili da chiunque". Ancora una volta, quindi, le perplessità e i tentennamenti dell'Amministrazione, preoccupata di infrangere le regole mettendo online il testo integrale della relazione, non paiono supportati da validi argomenti. Chi poi avesse la pazienza di avventurarsi nella lettura dell'elaborato, capirebbe che i vincoli del patto di stabilità, in certi casi, svolgono una preziosa azione profilattica...

Quando ci si rompe una gamba, la frattura viene inizialmente ricomposta. Prima che l'osso torni a rinsaldarsi ci vuole un po' di tempo. Nel caso dell'attuale maggioranza, parlare di ricompattamento è senz'altro eccessivo. Lo si è visto già nel corso della seduta svoltasi il 26 novembre, la prima della “nuova alleanza”, dove i distinguo non sono mancati. L'avvocato Vampa, nel ribadire che il suo voto di sostegno al bilancio previsionale fu una scelta di responsabilità, più che un convinto appoggio all'attività di governo della Giunta, annuncia che ora si sente più libero e si astiene dal votare l'assestamento. Il consigliere Biason, quando si tratta di questioni che riguardano spese, investimenti e procedure, continua ad andare “contro corente”, come il barcarolo romano di Lando Fiorini, confermando il suo assenso a pubblicare online la relazione conclusiva della Commissione Speciale, mentre il gruppo della Lega Nord al momento della votazione si ritira in piccionaia. A nulla valsero i disperanti richiami del Sindaco, rivolto al proprio capo gruppo, né le vibrate rampogne del Sommosacerdote: si sa che il movimento non ha ancora digerito la defenestrazione dell'ex assessore Gardonio e per rimarcare il proprio sdegno, nulla di meglio che un improvvisato Aventino. A far da moviere, sugli spalti siede nientemeno che il segretario provinciale, Dal Bianco, tanto perché si sappia che il rospo ingoiato è di taglia XL.

Il nuovo Regolamento che disciplina le adunanze consiliari è stato approvato, dopo i pasticci dell'ultima volta, quando a causa dei dispettosi rilanci di emendamenti si è preferito sospendere la partita e rimandare la discussione a tempi migliori. Ora, dopo che il Presidente del Consiglio abbia concesso al videoreporter di turno la facoltà di ripresa, finalmente “ciascun consigliere ha diritto di chiedere l’interruzione della ripresa televisiva in occasione del proprio intervento. Altresì ha il diritto di manifestare il proprio dissenso alla ripresa e divulgazione della propria immagine durante il proprio intervento” (art. 16 del Regolamento). Effettivamente, in un'epoca come la nostra, dove l'immagine conta più della sostanza, se un consigliere ritiene di non essere fotogenico, perché negargli il diritto di opporsi alle riprese? Tutt'al più, gli si potrebbe proporre di indossare una maschera prima di aprire bocca.

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