(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 28 maggio 2012

Trasparenza, vo cercando...

ma quando si tratta di enti pubblici, fin troppo spesso la mia ricerca produce sconforto.

Premessa.
Sul sito istituzionale del Comune di Cordenons vi è una sezione (“Atti comunali”) in cui sono riportati i testi di ben 647 fra delibere di giunta e di consiglio comunale, a partire addirittura dal 2000. E questo è bene. Il documento più recente che vi compare risale al dicembre 2011. E questo è già un primo sintomo del fastidio con cui l'incombenza di pubblicare gli atti viene subita. Non si pretende un aggiornamento real-time, beninteso, ma che ad oggi, 28 maggio, il sito del Comune di Biella sia aggiornato al 21 del mese corrente, indica che, forse, gli anomali siamo noi. Ma entriamo nel dettaglio e prendiamo, a caso, la delibera di consiglio n. 135, del 21 dicembre 2011 e avventuriamoci in una

Prova di ermeneutica amministrativa


(Il testo della delibera, che qui di seguito sarà intercalato da qualche annotazione, viene riportato in corsivo)

IL PRESIDENTE

Dà lettura dell’Ordine del Giorno presentato da alcuni Consiglieri dei Gruppi PD, Scegliere Insieme, Libertà Civica-Italia dei Valori e Sinistra in Comune riguardante la previsione nel bilancio 2012 di una quota a parziale rimborso delle bollette idriche, presentato al protocollo dell’Ente in data 17.11.2011 con il n. 22146 ed allegato al presente atto per farne parte integrante;

ma allegato dove, di grazia? Sì, perché il documento pubblicato online risulta irrimediabilmente monco di una delle sue parti integranti, giustappunto quell'Ordine del Giorno che contribuirebbe alla comprensibilità dell'atto.

Cede la parola al Consigliere Venerus Francesco il quale illustra l’Ordine del Giorno;

IL CONSIGLIO COMUNALE


Richiamato l’Ordine del Giorno presentato da alcuni Consiglieri dei Gruppi PD, Scegliere Insieme, Libertà Civica-Italia dei Valori e Sinistra in Comune riguardante la previsione nel bilancio 2012 di una quota a parziale rimborso delle bollette idriche, presentato al protocollo dell’Ente in data 17.11.2011 con il n. 22146 ed allegato al presente atto per farne parte integrante.
Richiamato l’articolo 36 del vigente Regolamento per la disciplina delle adunanze del Consiglio Comunale, approvato con deliberazione C.C. n.41 del 18.08.1998 e successivamente modificato con deliberazioni consiliari n.72/1998, n.55/2004, n.58/2006 e n. 24/2011;
Sentiti il Presidente ed il Consigliere Venerus Francesco;
Sentiti altresì gli interventi: del Consigliere Raffin Stefano, del Sindaco, del Presidente, dei Consiglieri Mucignat Carlo, Raffin Stefano, Sartori Laura, Vampa Franco e del Presidente; (Rinviato, per una più completa ed esatta disamina degli interventi, alla trascrizione del nastro di registrazione della seduta).


Appunto, la trascrizione della registrazione della seduta. Perché mai, di grazia, questo interessantissimo documento non viene reso pubblico, allo scopo di poter meglio valutare, da remoto e quindi senza la necessità per il comune cittadino di presenziare alle noiosissime sedute del consiglio comunale, l'attività dei propri amministratori?

Registrato il seguente esito della votazione, espressa per alzata di mano dai 21 componenti il Consiglio presenti: n. 7 voti favorevoli
n. 14 voti contrari (Sindaco e Consiglieri: Baletti Mauro, Delle Vedove Andrea, Nappi Anna, Sartori Angelo, Celeprin Luca, Raffin Stefano, De Benedet Cesare, sig.ra Zancai Loris in Mucignat, Serio Andrea, Biason Gianpaolo, Gobbo Andrea, Vampa Franco, Del Pup Riccardo)
Sulla scorta della suddetta votazione,

RESPINGE


l’Ordine del Giorno presentato da alcuni Consiglieri dei Gruppi PD, Scegliere Insieme, Libertà Civica-Italia dei Valori e Sinistra in Comune riguardante la previsione nel bilancio 2012 di una quota a parziale rimborso delle bollette idriche, presentato al protocollo dell’Ente in data 17.11.2011 con il n. 22146 ed allegato al presente atto per farne parte integrante.

La seduta termina alle ore 22.40 circa.


**********


E questo è soltanto il primo esempio, di un documento qualsiasi, preso a caso. Chi vorrà avventurarsi nella sequela di delibere diligentemente pubblicate a beneficio dei contribuenti comunali si renderà ben presto conto che quella trasparenza a più voci invocata nel corso degli anni rimane del tutto apparente, un mero adempimento formale che non consente in alcun modo una partecipazione informata e consapevole, sottrae l'opera di giunta e consiglio al doveroso controllo dell'attività istituzionale che ciascun cittadino volenteroso potrebbe compiere anche solo su base documentale, impone infine alle casse comunali un sacrificio economico (legato all'attività di pubblicazione dei documenti, che, evidentemente, produce un onere) del tutto inutile, stante l'incompletezza delle informazioni fornite, insufficienti a garantire l'intelligibilità degli atti amministrativi pubblicati.

La conclusione, assai amara, di questo rapido esercizio, è che in molti enti pubblici persiste, a più di vent'anni dalla legge 241/90, un'ostilità, perlopiù inconsapevole a causa del suo profondo radicamento, all'apertura, al dialogo, alla trasparenza. L'idea, insomma, che le pubbliche amministrazioni debbano essere “una casa di vetro” ancora in troppi esempi suscita stupore, e, più che altro, rimane irrealizzata.

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