(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 28 maggio 2012

Trasparenza, vo cercando...

ma quando si tratta di enti pubblici, fin troppo spesso la mia ricerca produce sconforto.

Premessa.
Sul sito istituzionale del Comune di Cordenons vi è una sezione (“Atti comunali”) in cui sono riportati i testi di ben 647 fra delibere di giunta e di consiglio comunale, a partire addirittura dal 2000. E questo è bene. Il documento più recente che vi compare risale al dicembre 2011. E questo è già un primo sintomo del fastidio con cui l'incombenza di pubblicare gli atti viene subita. Non si pretende un aggiornamento real-time, beninteso, ma che ad oggi, 28 maggio, il sito del Comune di Biella sia aggiornato al 21 del mese corrente, indica che, forse, gli anomali siamo noi. Ma entriamo nel dettaglio e prendiamo, a caso, la delibera di consiglio n. 135, del 21 dicembre 2011 e avventuriamoci in una

Prova di ermeneutica amministrativa


(Il testo della delibera, che qui di seguito sarà intercalato da qualche annotazione, viene riportato in corsivo)

giovedì 17 maggio 2012

I Cantapassione

CANTI POPOLARI DELLA TRADIZIONE RELIGIOSA IN UMBRIA
di Daniele Crotti

(…) L’Umbria è terra contadina, e “sappiamo tutti quanto contava l’agricoltura e l’insieme dei fattori, naturali e tecnici, che determinavano i buoni o i cattivi raccolti da cui dipendeva il sostentamento delle comunità umane. Ancor più possiamo immaginare cosa potesse essere... il timore e il rischio di non vedere ripetersi ogni anno il ‘miracolo primaverile’ del rinverdire della terra, promessa dei frutti dell’estate. Orbene, si può dire che gran parte delle ricorrenze annuali che tuttora noi celebriamo, più o meno modificate secondo i sovrapposti riti cattolici – dal Natale al Capodanno, dal Carnevale alla Pasqua, ecc. – hanno radice nel complesso intreccio di rituali di vegetazione, rivolti a superare e vincere quel rischio. Attraverso i millenni quei rituali si sono definiti, arricchiti, complicati, di rappresentazioni sacre, di balli e di canti, che sono poi un pilone centrale del patrimonio folklorico di base comune a tutta l’umanità ...” .

mercoledì 2 maggio 2012

Perugia IJF12 (7)

Domenica, 29 aprile – Ultimo giorno

La domenica inizia con un panel (ah, la modernità...) in cui si parla di traffico d'armi, munnezza, e giornalismo d'inchiesta transnazionale. In una ponderosa trilogia di 1.500 pagine vengono squadernate le trame internazionali che si sono intrecciate all'epoca della guerra nella ex Yugoslavia, basandosi su un'impressionante mole di documenti da poco declassificati. Tonnellate di armi trasportate via mare da Polonia e Bulgaria fino al porto di Capodistria, con lo zampino complice del KGB. Gli informatici imparano che proxy significa anche “prestanome”, “testa di legno”. E così succede che diciannovenni rumeni squattrinati si ritrovano al vertice di gruppi economici multimilionari, in compagnia di apparentemente intraprendenti ottuagenarie contadine ucraine. Cumuli di rifiuti globe-trotter percorrono le rotte commerciali all'insegna della globalizzazione, e negli intrecci generati dal traffico di munnezza compare anche il nome del figlio di un noto sindaco palermitano.

martedì 1 maggio 2012

Perugia IJF12 (6)

Sabato, 28 aprile – Quarto giorno

Il week-end conclusivo del Festival si apre con mister Al Jazeera. Il network internazionale anche quest'anno si conferma tra i partner della manifestazione e l'intervento dell'ex direttore generale, colui che ha portato al successo la tv araba imponendola all'attenzione globale, insiste sul rilievo da dare alle persone. La gente non mente. Le storie interessanti da raccontare si raccolgono dalla viva voce dei protagonisti. Speravo di ascoltare anche Riccardo Luna, nel pomeriggio. L'ex direttore di Wired Italia avrebbe avuto di sicuro una visione illuminante del tema proposto per il panel a cui era invitato (L'Italia e il medioevo digitale).