(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

lunedì 18 aprile 2011

Perugia IJF 2011 (8)

Venerdì, 16 aprile 2011 – Peggio della grandine.

Trascorro praticamente l'intero pomeriggio accampato in Sala dei Notari, dove si parla di giornalismo no-profit, poi arriva Al Jazeera e la sala trabocca, per terminare con il blog director for Obama 2008, un ragazzino biondo, che ha coordinato la campagna elettorale sul web del primo presidente afroamericano. L'imberbe fanciullo gestisce una struttura costituita da un centinaio di persone. Nichi Vendola, invece, deve contare sulla buona volontà di un singolo ragazzo, anche lui presente al desk dei relatori, che approfitta dei momenti in cui non viene interrogato per aggiornare in diretta il blog del governatore pugliese. Che, tra l'altro, risulta essere il terzo uomo politico in Europa per numero di fan su Facebook. Dice che il responsabile della comunicazione web della cancelliera tedesca abbia strabuzzato gli occhi dopo aver visto i dati che riassumono la popolarità telematica di Vendola. Ceno alla Lanterna per motivi logistici: più tardi devo tornare in Sala dei Notari per un documentario. Una zuppa di farro fumante è quel che ci vuole, con il freddo che fa. Assieme a me è entrata una coppia non più giovanissima. Lui è napoletano, lei inglese. Vivono a Fondi, nel golfo di Gaeta, però hanno trascorso buona parte della loro esistenza a New York. One William Street, mi viene spontaneo di dire, ricordando lo storico indirizzo di COMIT New York. Basta poco a stabilire il contatto. I figli, mi informano, hanno fatto le elementari a Roma. Poi però la famiglia si è trasferita al di là dell'oceano. La scelta migliore che potessi fare per loro, dice lui con orgoglio. Perché negli States se uno ha le capacità, riesce ad emergere. Qui invece contano sempre le conoscenze, e se uno non ne ha... E' avvilente ammettere che il loquace barbiere napoletano innamorato del proprio lavoro ha ragione. Do loro qualche indicazione turistica, dato che si fermano un paio di giorni in città, e mi avvio alla visione del film. In sala c'è una signora che spazza il pavimento brontolando, una sorte di rude custode. Nel riassumere la storia di Perugia, a beneficio di una giovane coppia musulmana che gliene aveva domandato informazione, ripete un paio di volte che “qui il papato ha fatto più danni della grandine”. Non c'è niente da fare. Da queste parti l'anticlericalismo è radicato e vitale come non mai. Stamattina, a S. Pietro, sono andato a vedere da vicino il monumento al XX giugno 1859. C'è un imponente grifone bronzeo, simbolo della città, che tiene schiacciata sotto una delle zampe uncinate una tiara papale... Il breve documentario di FX tratta dei cronisti di guerra che ne riferiscono a fumetti. Si parla di graphic novel, di Marjane Satrapi e del suo Persepolis, di Maus e dei suoi ratti ebrei. Al termine, un minuto di silenzio, tutti in piedi, in memoria del giovane cooperante assassinato ieri a Gaza.




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