l'esecuzione del servizio da parte dell'operatore individuato a seguito della presente procedura è eventuale [...] spettando compensi all'aggiudicatario solo nel caso in cui la Prefettura di Pordenone effettivamente invii cittadini stranieri richiedenti protezione presso le strutture messe a disposizione ed esclusivamente per le persone effettivamente ospitatema attribuisce alla Prefettura la possibilità di ricorrere a procedura negoziata ”anche laddove il fabbisogno di posti superi, nel corso del 2017, il limite indicato nel presente bando”. L'importo complessivo presunto del bando è ottenuto dai famosi 35 euro (pro die/pro capite) e rappresenta il corrispettivo massimo posto a base d'asta (conseguentemente soggetto a ribasso in fase di offerta, come d'uso per ogni appalto). I soggetti aggiudicatari hanno l'obbligo di:
- alloggiare gli ospiti in strutture – appartamenti o in subordine centri collettivi di capienza preferibilmente non superiore ai 50 posti - in possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti […];Nel bando si legge ancora:
- somministrare quotidianamente il vitto [...];
- fornire effetti letterecci, biancheria per la casa, vestiario e prodotti per l'igiene personale […];
- fornire il “pocket money”, nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die [...]
Il servizio dovrà essere effettuato in struttura/e nella disponibilità del soggetto gestore, ubicata/e nella provincia di Pordenone, che dovrà/dovranno avere una capacità ricettiva per un numero medio di 10/20 ospiti e preferibilmente non superiore a 50, al fine di favorire un sistema di “accoglienza diffusa” ed evitare eccessive concentrazioni di migranti che possono creare tensioni sul territorio della provincia [...]E, in particolare:
Questa Prefettura si riserva, inoltre, la facoltà di assegnare gli ospiti anche in deroga all'ordine della graduatoria, motivatamente sulla base dei seguenti elementi :È facile dunque comprendere che la regia dell'accoglienza nell'attuale sistema è attribuita alle Prefetture. I locali in cui ospitare i migranti vengono reperiti dai soggetti partecipanti alla gara, secondo criteri che attengono alla loro convenienza e disponibilità e la loro dislocazione in provincia dipende in sostanza anche dall'esito della gara. Il ruolo della politica locale (sindaci e giunte) in questo contesto può certamente essere proattivo, ad esempio concedendo eventuali alloggi e locali nella disponibilità del Comune o avviando progetti di integrazione delle persone ospitate sul proprio territorio. A questo proposito è utile ricordare come nel caso della caserma Monti (immobile che ricordiamo essere demaniale e non di proprietà del Comune), il relativo bando di gara (anch'esso rintracciabile sul sito web della Prefettura) mise come base d'asta un importo di 32 euro (pro die/pro capite) decurtando così la base d'asta della somma ”presumibilmente corrispondente al valore locativo del bene demaniale dato in uso”. Ossia: poiché è l'ente appaltante (la Prefettura) che mette a disposizione dell'aggiudicatario in comodato gratuito i locali che servono per alloggiare i migranti, il valore dell'appalto (e il conseguente costo per le casse pubbliche) è inferiore. E per un immobile abbandonato all'incuria e al degrado com'era la caserma Monti si quantifica un canone mensile di 6.300 euro (3 euro x 70 persone x 30 giorni).
- motivazioni di ordine e sicurezza pubblica;
- equa distribuzione dei posti sul territorio provinciale; [...]
Quale concorso agli oneri che sostengono (presuntivamente) i comuni ospitanti le persone richiedenti asilo, è stato recentemente riconosciuto dallo Stato un importo, una tantum, di 500 euro per ogni migrante presente sul territorio comunale (art. 12, comma 2 D.L. 22 ottobre 2016, n. 193). Gli importi accreditati risultano dalla seguente tabella (fonte: Ministero dell'Interno)
Così come ha fatto in più occasioni il comune di Montereale Valcellina (qui viene illustrato un bell'esempio di collaborazione fra l'ente pubblico e le associazioni di volontariato http://www.arcitinamerlin.it/archives/1522), quegli importi potrebbero essere utilmente spesi a favore delle comunità ospitanti impiegando i richiedenti asilo in attività di pulizia e manutenzione ordinaria di strade e piazze, sfalcio e pulizia di aree verdi, assistenza nell'allestimento per la realizzazione di eventi pubblici (feste, fiere, attività ludico/sportive). Si verrebbe in questo modo a superare, da un lato, la condizione di passività delle persone ospitate (che spesso viene vissuta in maniera critica tanto dalle comunità ospitanti che dagli stessi richiedenti asilo) e si conseguirebbero ricadute positive sul territorio, in termini economici e di migliori prospettive di integrazione. Uno dei tanti esempi in tal senso viene dal comune di Vergato, piccolo centro di 7.500 abitanti in provincia di Bologna, dove nel febbraio dello scorso anno la Giunta comunale ha approvato una convenzione per la realizzazione di attività di volontariato in collaborazione con la cooperativa che ha in gestione i migranti colà ospitati.
In conclusione, per ottenere una più equilibrata distribuzione dei migranti fra i vari comuni della Provincia pare proprio che siano inutili gli appelli alla solidarietà di Amministrazioni asseritamente “inadempienti” e che sia invece preferibile intervenire per migliorare le sinergie già in atto con le Prefetture. Fermo restando che spetta ai soggetti che partecipano annualmente al bando di gara assicurarsi la disponibilità dei locali in cui ospitare queste persone. E riuscire a ottenere la quadratura del cerchio non è certo compito facile.
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