(dove il viaggio non segue soltanto un itinerario terrestre
e le note vengono aggiornate di quando in quando)

giovedì 31 marzo 2011

Filastrocca dell'alfabeto

E’ bastato ascoltare un brano dolcissimo al termine di uno spettacolo per bambini di ogni età che si è subito innescato il consueto meccanismo perverso. Senza conoscerne il titolo ma con un brandello di melodia che mi girava ancora per la testa mi sono fiondato su youtube a cercar la canzoncina. Installato OpenShot, data una scorsa veloce al libretto d’istruzioni per un minimo vitale di know-how, gugolato il cyberspazio alla ricerca di qualche immagine mignon per imbastire lo slide-show, con l’ennesimo sacrificio di qualche ora di sonno ho infine generato il primo frutto della mia novella esperienza da video maker. Ancora una volta sono le piccole, semplici cose a suscitare grandi emozioni!


mercoledì 23 marzo 2011

Ciminiere e soprusi

Dirce Rossi possedeva la tenacia ostinata delle donne friulane, tanto più fiere e combattive quanto più si sale di quota. E su di lei la prossimità dei rilievi montani non mancò di esercitare una generosa influenza. Quando nel 1971 il camino del cementificio di Travesio si mise a distribuire tutt'attorno abbondanti nevicate di polveri, arrivando a rendere l'aria irrespirabile e pietrificando le vigne, la gente di Lestans cominciò ad agitarsi. Il bar della Dirce divenne allora la sede di un comitato di lotta, che impegnandosi in ogni genere di confronto (inclusa la contrapposizione con celerini dalla dialettica piuttosto... ruvida), ottenne finalmente ragione in tribunale.

domenica 6 marzo 2011

Parole, parole, parole...

Da qualche parte, nel caotico accumulo archivistico che come un blob invade inarrestabile ogni locale di casa mia, dovrebbe esserci (anzi, sono certo che c'è) il primo audiolibro che acquistai, alcuni anni or sono. Esistevano ancora le musicassette (anzi, probabilmente i CD non c'erano proprio e, comunque, di sicuro non avevano una gran diffusione) e alla Fiera di Pordenone alcuni temerari avevano organizzato un'esposizione di editori del Triveneto che, nelle prime edizioni, fu strepitosa (almeno questa è la sensazione che conservo io) ma poi perse smalto e si spense. La kermesse si chiamava Edit Expo e l'opera letteraria, che acquistai per curiosità (dovevano essere i primi anni Novanta) e che in seguito non ho mai ascoltato, nemmeno in parte, era la Baghavad Gita, testo sacro induista fra i più popolari e amati.